MASTOPLASTICA ADDITTIVA

In tutte le culture del mondo, il seno è da sempre considerato come la più profonda e pura espressione di femminilità. Ogni donna pone una particolare attenzione a questo suo attributo e connotato di identità.

La Mastoplastica addittiva è l’intervento che produce un aumento del volume e della tonicià delle mammelle mediante l’introduzione di protesi. E’ una procedura concettualmente semplice, ma le cui numerose sfumature tecniche richiedono un’attenta valutazione di ogni singolo caso.

La priorità è rivolta alla realizzazione di un seno “naturale”: ogni donna ha caratteristiche fisiche e tissutali diverse, così come differenti sono le aspettative di ciascuna. La scelta delle protesi, come la tecnica chirurgica, vanno quindi valutate attentamente, perché un seno studiato e realizzato “su misura” è, senza dubbio, un seno più bello e dall’aspetto naturale.

Dal punto di vista estetico, i nuovi profili degli impianti garantiscono un risultato naturale per forma e consistenza, rendendo insospettabile la presenza di una protesi. Le cicatrici dell’intervento sono pressoché invisibili.
Funzionalmente, l’intervento non altera l’integrità della ghiandola, e quindi le possibilità di allattamento.
L’intervento viene tipicamente eseguito su donne con mammelle piccole, diminuite di volume in seguito a dimagrimenti, gravidanze e allattamenti, o per correggere un’asimmetria mammaria.

La visita

La visita è il momento più importante e delicato di questo tipo di intervento: la paziente deve cercare di trasmettere il proprio desiderio al chirurgo, e il chirurgo interpretare ciò che la paziente desidera, traducendo questo nelle diverse opzioni tecniche possibili.

Le due scelte più importanti sono:

  1. il tipo di  protesi mammaria più adatto
  2. la tecnica più indicata rispetto al fisico e al desiderio della paziente.

Il chirurgo valuterà rigorosamente tutte le misure del seno da operare e del torace, per indirizzare la scelta della protesi verso quella più compatibile con le caratteristiche della paziente.
Andrà valutata poi la tonicità della pelle, l’entità di un’eventuale discesa del tessuto ghiandolare, e il grado di asimmetria tra le due mammelle.

Per trasmettere il più possibile alla donna l’immagine di quello che sarà il risultato finale, si provvede a prove “simulate” indossando su sè stesse appositi sizer che corrispondono ad una precisa misura di protesi.

Le protesi

Il ricorso ad un tipo di protesi piuttosto che ad un’altra è legato al tipo di seno e di tessuti di partenza, oltre alle aspettative di cambiamento che si vogliono vedere con questo intervento.

Oggi usiamo in grado di ridurre al minimo il rischio di contrattura capsulare oggi inferiore all’ 1%.

Possiamo, inoltre, scegliere tra diversi gradi di consistenze a seconda della coesività del gel e tra il profilo anatomico, più naturale, e quello rotondo.

Questi impianti mammari di ultima generazione consentono oltretutto un’ottimale resa estetica e sembrano naturali anche al tatto.
Da sempre scegliamo e suggeriamo protesi della migliore qualità, con garanzia “a vita”. Ciò permette che l’intervento sia eseguito una sola volta e per sempre, senza la necessità, presente fino solo pochi anni fa, di dover sostituire le protesi ogni 10-15 anni.

Tecnica chirurgica

L’intervento chirurgico consiste nell’inserimento di una protesi mammaria sopra o sotto il muscolo pettorale o con una tecnica mista.

Per coniugare i vantaggi della tecnica di inserimento sopra o sotto il muscolo pettorale, si predilige una tecnica intermedia, la cosiddetta DUAL PLANE. Questa consente di posizionare la protesi in parte in posizione sottoghiandolare (nella parte inferiore della mammella) ed in parte in posizione sottomuscolare (porzione superiore della mammella, dove la cute è più sottile ed il rischio di palpabilità della protesi più alto).

Il decolletè risulta con questa tecnica estremamente naturale (evitando l’effetto “scalino” o di “seno finto”), la parte inferiore del seno rimane soda e più arrotondata, valorizzando la naturale forma a goccia della mammella, con un effetto di sollevamento del seno.
Una piccola sutura chiuderà l’incisione cutanea. Oggi la tecnica è la cosiddetta “invisibile scar”(cicatrice invisibile), che garantisce un’unica cicatrice periareolare quasi invisibile grazie al ridotto spessore cutaneo e al cambiamento di colore tra pelle ed areola, o nascosta lungo il solco sottomammario, in particolare se un po’pronunciato.

L’intervento avviene in regime di Day Hospital con anestesia locale più sedazione, non si ricorre ad anestesia generale e si potrà ritornare nel giro di pochi giorni alle normali abitudini di vita.

Fase post-operatoria

La medicazione viene rimossa dopo 7 giorni e le suture dopo 10 giorni circa.
Un lieve gonfiore e piccoli ematomi sono da considerarsi normali per 1-2 settimane.
Andrà, inoltre, indossato un reggiseno contenitivo per 1 mese.

Approfondimenti

Quali esami devo eseguire prima di una mastoplastica additiva?

Il chirurgo prima dell’intervento vi prescriverà esami del sangue, l’elettrocardiogramma e una mammografia o in alcuni casi ecografia mammaria.

Protesi mammarie: sottoghiandolari, sottomuscolari o dual plane?

Le protesi mammarie possono essere impiantate immediatamente al di sotto della ghiandola mammaria o più profondamente, al di sotto del muscolo grande pettorale.

Nei limiti di queste due posizioni esistono numerosissime varianti, come il posizionamento sotto o sopra fasciale, sottomuscolare parziale o totale, oppure la più complessa tecnica Dual Plane, tra le varianti tecniche più sofisticate.

Come è intuibile, non esiste un posizionamento perfetto ed indicato per tutte le pazienti.

Il chirurgo esperto è in grado di adattare la tecnica alle specifiche necessità del caso, illustrandone adeguatamente vantaggi e svantaggi. Va ovviamente tenuto presente che la scelta non è mai così semplice, poichè vanno considerate tutte le varianti tecniche che consentono, come nel caso della Dual Plane, di limitare gli svantaggi di un posizionamento e di acquisire i vantaggi dell’altro.  

La presenza della protesi pregiudica gli esami mammografici?

La protesi viene posizionata sempre al di sotto della ghiandola mammaria, mai nel suo contesto. La mammografia in presenza di protesi risulta in alcuni casi leggermente più difficile da eseguire, con la necessità a volte di effettuare più lastre in diverse proiezioni.

Quali sono i rischi?

L’intervento di ingrandimento del seno è uno dei più rapidi e sicuri.

I rischi di una Mastoplastica additiva non sono mai importanti. Il più frequente è la contrattura capsulare, che può causare una temporanea perdita della forma e della consistenza del seno. Nelle forme più severe di contrazione può in alcuni casi esser necessaria una seconda operazione.

Gli studi scientifici dimostrano come non vi sia alcuna connessione tra l’uso di protesi al silicone e importanti malattie sistemiche.

Quanto dura l’intervento?

La durata dell’intervento varia a seconda della tecnica prescelta: va da 60 minuti per le tecniche più semplici a quasi 2 ore per le più sofisticate.

Quali sono le tappe dell’operazione?

Il chirurgo disegna l’intervento, prendendo le misure sulla pelle della paziente.

Prima dell’intervento l’anestesista somministrerà un sedativo. Una volta in sala operatoria la paziente viene addormentate e sarà praticata l’anestesia locale. Il chirurgo praticherà un’incisione e quindi creerà la tasca dove posizionare la protesi.

Una volta posizionati gli impianti, la paziente viene sollevata in posizione seduta per controllare il nuovo seno.

Verranno dunque suturate le incisioni, medicate e applicato un bendaggio compressivo.

Dopo quanto tempo potrò rientrare a casa?

Si sarà in grado di rientrare a casa il giorno stesso, alcune ore dopo l’intervento.

Quali sono le precauzioni da osservare dopo l’intervento?

A seconda della posizione della protesi il chirurgo vi indicherà le specifiche precauzioni sui movimenti delle braccia da evitare. In ogni caso verrà mantenuto per 7 giorni il bendaggio post-operatorio.
Un reggiseno contenitivo (tipicamente uno sports-bra) andrà indossato continuativamente per 3 settimane; poi per un altro mese solo durante le ore del giorno.

Quanto tempo dura una protesi senza incorrere in rischi?

Per le protesi impiantate fino a 5 anni fa era ragionevole consigliarne la sostituzione dopo circa 10 anni, a causa dell’importante logorio del materiale.

Oggi, grazie alla qualità e alla sicurezza dei materiali, non c’è un tempo predefinito dopo cui sostituire le protesi di nuova generazione.

La mastoplastica additiva può pregiudicare future gravidanze e allattamenti?

Non vi è nessuna preclusione locale o generale circa future gravidanze.
La presenza della protesi non influisce minimamente sull’allattamento. Il solo accesso attraverso la via periareolare può diminuire del 20% la capacità di allattamento.

Quanto costa una mastoplastica additiva?

Il costo varia a seconda della protesi scelta, della tecnica chirurgica e anestesiologica, e dalla città dove si trova la Clinica.

La gravidanza danneggia il seno con le protesi?

Se il volume del seno è in gran parte dovuto alla protesi, il rischio di caduta è decisamente minore ed il volume rimane invariato.

Le protesi al silicone possono esplodere?

Il gel di silicone non può in alcun modo risentire di alcun tipo di variazioni di pressione: le protesi vengono infatti testate in condizioni estreme.

Lo sgonfiamento di protesi contenenti aria o soluzione fisiologica è possibile in conseguenza alla perdita di tenuta della valvola di chiusura, un tipo di protesi che comunque non è più usato in Italia.

Un seno rifatto si riconosce sempre al tatto?

Oggi, grazie alle protesi di ultima generazione, e se l’impianto è proporzionato, vi è notevole naturalezza anche al tatto e al movimento della mammella.